Non so che tempo ci sia da te, ma qui - in questa stanza tutta per me che dà sul giardino - la luce è verde brillante e il cinguettare procede di gran lena! Il pergolato sta riprendendo vita e questa mattina ho raccolto tutti i grappoli secchi che il vento non era riuscito ancora a strappare. Tutto è pronto per la ripartenza!
Le Parole in Volo del 16 Aprile 2023.
Una casa per i libri. Forse le atmosfere di questo film virano più verso l’autunno che non alla primavera, ma rimangono imperdibili. I luoghi si trovano in Inghilterra, il tempo è il finire degli anni Cinquanta. E la protagonista si prende a cuore la missione più ‘alta’ che ci sia: donare una casa ad una moltitudine di libri! Non vorrei trarti però in inganno… il gusto del film è più amaro che dolce; se però sei come me e già respiri meglio al vedere stivaloni di gomma e gilet lavorati a maglia, non puoi perdertelo! “Nessuno si sente mai solo, in una libreria” (cit.)
La Terra è rotonda. Una caratteristica comune a molte delle colleghe di Lettere che ho avuto è che… detestassero insegnare Geografia! Questa è un’intervista a Franco Farinelli, il maggior geografo italiano, che ci invita a riflettere sulla contraddizione tra il bisogno di mappe e l’evidenza della globalizzazione. Chissà se sarebbe riuscito a convincere le mie colleghe!
Viaggi di carta. A proposito di orientamento, ti segnalo questo breve volume di Paolo Ciampi, che ci prende con sé e ci conduce per mano lungo viaggi reali e metaforici. E non possono che venirmi in mente le parole di Milan Kundera, in L’arte del romanzo: “Un romanzo prende in esame non la realtà ma l’esistenza. E l’esistenza non è l’insieme di tutto ciò che è accaduto: essa è invece il reame di tutte le umane possibilità, di tutto ciò che l’Uomo può diventare e di cui è capace. I romanzieri creano una mappa dell’esistenza scoprendo questa o quella possibilità. Sia i personaggi che il loro mondo devono essere intesi come possibilità”.
Flâner. Di mappe in possibilità, il mio sguardo si ferma sullo scaffale dedicato alla letteratura di viaggio e sulla Natura. Nella ‘stanza tutta per me’ della quale ti parlavo in apertura, non a caso è la sezione che riceve la prima luce del mattino e che guarda direttamente vite e ulivo (è anche la sezione più ambita per l’esplorazione, da parte del mio micio… e chi potrebbe biasimarlo?). Comunque, che tu abbia già visitato Parigi o non ancora, che tu ci abbia vissuto o meno, il volumetto di Maurizio Vanelli ti permetterà di sognare, progettare o ricordare.
Tu lo hai letto…? Tre consigli su cinque, oggi, trattano di libri… ma tu, hai mai pensato a creare un club del libro? Ludovica Lugli ci espone le regole-base per poterlo condurre in modo efficace (e ironico).
Ancora di viaggi. Se prendo il treno, in meno di un’ora sono a Milano. Eppure Milano è soprattutto un viaggio del cuore, per me. Ma soprattutto per mia mamma (ricordiamo tutti insieme come si presentava alle nuove conoscenze, quando vivevamo a Parigi: “non, je ne suis pas italienne, je suis milanaise”!). Resta il fatto che i mondeghili appartengono al lessico-base ineliminabile di qualunque bambina milanese che andasse tutti i giorni a mangiare dai nonni. Le polpette milanesi fatte (e fotografate) da Rossella mi servono da bussola, oggi.
A domenica prossima… adesso ti lascio a Radici!
3. [ἰοίην]
In greco moderno dicono che si pronuncerebbe “iìin”, una sorta di grido acutissimo lanciato oltre e che possa riuscire a chiamare all’azione. Forse nelle pieghe delle parole si nascondono davvero i ricordi di un’azione, perché ἰοίην è una delle due possibili forme - nel modo ottativo - del verbo εἰμί, di cui avevo scritto in questo numero di Parole in Volo. ἰοίην è quindi la forma desiderativa del verbo ‘essere’ e davvero rappresenta un “grido lanciato oltre”, verso il futuro e la speranza.
Che tu possa andare oltre. Sempre.
Domenica scorsa ero in giro, ti ho letta di volata, ma non ho avuto modo di dirti che io questi mondeghili e questa foto li amo assai 💗🌸 (grazie)